Nuova rete ADSL veloce bloccata: conflitto di interessi di Berlusconi?

Il conflitto d’interessi del premier Silvio Berlusconi contribuisce a frenare lo sviluppo e la diffusione delle infrastrutture e delle tecnologie per la banda larga e l’ultrabroadband, sia per collegamenti da linea fissa che in mobilità. A suggerire un legame tra la lentezza nell’adozione della banda larga in Italia e la concorrenza potenziale della Rete nei confronti delle televisioni del Presidente del Consiglio è Alexander Stille, giornalista e scrittore statunitense, noto per aver pubblicato il libro Citizen Berlusconi. Vita e imprese (Garzanti).

Internet limitato!!!

«È chiaro che la Rete faccia paura a Berlusconi per molti motivi», scrive Stille sul suo blog In un altro paese, ospitato su Repubblica.it. Negli Stati Uniti, argomenta il giornalista, le grandi rete televisive stanno perdendo ascolti e l’attenzione dei consumatori si sta spostando dalla televisione alla Rete, grazie alla grande diffusione della banda larga.

L’accesso a Internet con velocità di connessioni veloci e superveloci, infatti, offre la possibilità di godere di contenuti video in streaming live e in differita, di scaricare (più o meno legalmente) film e programmi televisivi. «Una minaccia puntata al cuore dell’impero mediatico di Berlusconi», scrive ancora Stille. E non sarà certo il nuovo ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani, prosegue l’autore, a spingere per l’ammodernamento delle infrastrutture per autostrade digitali. Romani, accusa Stille, è un ex dirigente Mediaset il cui compito principale in questi ultimi anni è stato quello di spingere gli interessi dell’azienda del premier e di combattere la concorrenza di Rupert Murdoch (Sky).

È Romani, infatti, che continuerà a occuparsi di banda larga e frequenze televisive, come già fatto in qualità di viceministro con delega alle Comunicazioni. Chi spera in un miglioramento delle infrastrutture di Rete finalizzate a ridurre il digital divide interno al nostro paese forse dovrà rassegnarsi ad attendere il prossimo governo.

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